Milano – Da una sinergia tra CONI Lombardia e Veneto, l’Università Cattolica, nella propria prestigiosa aula Gemelli, ha ospitato oggi la ventesima edizione del convegno ATLETICAmente, che ha avuto come titolo ARTIFICIALmente Aspettando i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 e ha approfondito alcuni temi legati alla modernità, anzi alla contemporaneità e al futuro dello sport: intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati.
Dopo i saluti di Marco Riva e Dino Ponchio, presidenti dei due CONI regionali coinvolti, di Francesco Casolo (Professore della facoltà di Scienze Motorie in Cattolica), Filippo Bazzanella (Sport Services Coordinator di Fondazione Milano Cortina 2026) e Adriana Lombardi (direttrice scientifica della Scuola regionale dello sport Coni Lombardia) si sono avvicendati otto relatori.
Marco Della Vedova, docente d’intelligenza artificiale applicata alla Chalmers University of Technology di Goteborg, ha effettuato una preziosa introduzione sull’IA; Elena Sajno, dottoranda dello Human Technology Lab proprio alla Cattolica, ha approfondito il miglioramento del “flow” mentale per potenziare la performance sportiva; viceversa, il ricercatore dell’università di Valencia Walter Staiano ha mostrato una serie di studi sull’incidenza dell’attività sportiva sulle capacità cognitive; un altro ricercatore, Luca Filipas del dipartimento di Scienze Biomediche della Statale, ha sviscerato il concetto di “durability” (o conservazione dell’energia) come fattore che fa la differenza nel professionismo di alto livello.
La seconda metà del convegno, rispetto a quella mattutina improntata più alla teoria scientifica, ha avuto come oggetto aspetti metodologici. L’esperto di movimento umano Matteo Artina ha illustrato i vari modi per allenare la forza, tra efficacia reale e falsi miti; il preparatore e fisioterapista Marco Airale, che segue atleti di livello mondiale, ha svolto analoga relazione per quanto riguarda l’allenamento della velocità; il tecnico del Centro Sportivo Carabinieri Paolo Dal Soglio ha raccontato il passaggio da traslocazione a rotazione, coi vantaggi di quest’ultima dati alla mano; gran chiusura col professore e allenatore Giorgio Ripamonti che ha spiegato la crucialità della coordinazione e i metodi per svilupparla e preservarla.
Un’abbondante mezz’ora di domande e risposte ha suggellato la competenza del pubblico e il sipario su un’istruttiva giornata.
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