Milano – Verso un anno di speranza era il titolo del saluto di San Silvestro 2020. A dodici mesi di distanza non possiamo che ribadire quell’augurio. Anche il 2021 è stato un anno di incertezze, di sofferenze, di dolore ove le parole Covid, vaccino, tampone sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana; abbiamo imparato ad attendere il giovedì o il venerdì per conoscere dal CTS o dalla Cabina di regìa (altri termini ormai in uso comune) cosa ci saremmo dovuti aspettare la settimana dopo. Questo è un periodo di feste sicuramente diverso da dodici mesi fa, apparentemente più normale ma, dietro l’angolo, non sappiamo cosa ci attende.

La grande consolazione di questo 2021 è venuta dallo sport, dunque dal nostro mondo. E’ stato un anno straordinario per lo sport italiano, e quello lombardo in particolare. Nessuno si sarebbe aspettato la Nazionale di calcio campione d’Europa, certe medaglie d’oro olimpiche e altri risultati di prestigio che sarebbe lungo, piacevolmente lungo, elencare. L’auspicio è che il 2022 consenta di ribadire almeno alcuni di questi risultati.

Per restare, invece, in ambito USSI è stato anno di elezioni: quelle nazionali hanno portato ad un avvicendamento al vertice con Gianfranco Coppola al posto di Luigi Ferrajolo, che non ha ripresentato la sua candidatura; quelle regionali hanno sostanzialmente confermato il Consiglio Direttivo uscente e chi scrive alla presidenza. In ogni caso il vecchio e nuovo impegno di tutti è di operare per far crescere e tutelare il giornalismo sportivo, come vuole lo Statuto associativo.

Ci auguriamo di riuscire a farlo senza inutili contrapposizioni. Lo sport, e non solo lo sport, non ne ha bisogno. Buon 2022, con fiducia.

Gabriele Tacchini