Da una sinergia tra il Comitato Italiano Paralimpico e l’Unione Stampa Sportiva Italiana, ieri al Circolo del Tennis del Foro Italico sono stati conferiti i primi premi CIP-USSI per i giornalisti e giornaliste che hanno dato lustro e degno racconto allo sport paralimpico. Con la conduzione di Monica Matano e Giovanni Bruno, col saluto dei “padroni di casa” Luca Pancalli e Gianfranco Coppola, presidenti rispettivamente di Cip e Ussi, e con la luccicante medaglia per i 200 anni dell’alfabeto Braille presentata dall’artista Fulvio Morella, si sono succeduti gli interventi dei protagonisti dell’evento. In primis i medagliati di Parigi 2024 Simone Barlaam, Martina Caironi e Giulia Ghiretti, che hanno evidenziato anche il ruolo cruciale del giornalismo nel comunicare lo sport estirpando luoghi comuni e analisi approssimative. Un altro trio è quello dei premi giornalistici alla carriera: Lorenzo Roata (SportAbilia) Claudio Arrigoni (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport) Sandro Fioravanti (Radio Rai). Peraltro Roata e Arrigoni sono iscritti al Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi, del quale Arrigoni è pure revisore dei conti.
Riconoscimento generale a Rai Sport, poi, nella figura dei direttori di ieri e di oggi, Jacopo Volpi e Massimiliano Mascolo. E via con tutti i successivi: la redazione di Rai News, diretta da Paolo Petrecca e rappresentata da Novella Calligaris; Paolo De Laurentiis (Corriere dello sport) Maria Luisa Colledani (Il Sole24ore) Claudio Lenzi (Gazzetta dello sport) Roberto Pacchetti (Tgr Lazio) Mario Nicoliello (Avvenire) Felicita Pistilli (TG1) Mattia Chiusano (Repubblica) Mirko Narducci (agenzia Dire) Sonia Arpaia (Italpress) Dario Marchetti (Ansa) Mauro Ujetto (fotografia) Nadia Lauricella (social) Giacomo Prioreschi (radio e comunicazione multimediale) e Allianz, con Emanuele Ottaviano e Valentina Sestan per la campagna Sognando Parigi 2024.
“Chi si sarebbe aspettato le Paralimpiadi in apertura del TG1? Non dobbiamo fare né colore né demagogia ma un racconto aderente alla realtà. Il mondo paralimpico trasmette positività, non dimentichiamolo!” ha affermato Coppola. “Portate la grammatica dell’umanità che sta dentro di noi, senza retorica, nell’esercizio della professione. La felicità? L’idea di aver lasciato il segno” ha concluso Pancalli.
FOTO: SIMONE FORZAN/CIP
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