Milano – La figura di Giorgio Tosatti è stata ripercorsa in un corso di formazione, organizzato da Cives Universi, alla Sala Grechetto della Biblioteca Sormani di Milano, e al quale sono intervenuti anche il figlio, Daniele Tosatti, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, e il presidente del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi, Gabriele Tacchini.
Ma sono stati alcuni colleghi che hanno condiviso con lui i momenti più importanti del suo percorso professionale a ricordare carriera e insegnamenti del grande giornalista, direttore del Corriere dello Sport e più tardi editorialista del Corriere della Sera e in tv a Mediaset e alla Rai: da Luigi Ferrajolo, attuale presidente dell’USSI, a Daniele Dallera, capo dei servizi sportivi del Corsera; da Franco Ordine, tesoriere Odg e vicepresidente Glgs, ad Alberto Brandi, responsabile di Sport Mediaset, a Massimo De Luca, che è stato a capo delle redazioni sportive di Mediaset stessa e della Rai, all’ex arbitro Paolo Casarin.
Ne è emersa la figura di un Giorgio Tosatti con una carriera divisa in due fasi: la prima come grande uomo di macchina (capo redattore al Corriere dello Sport a soli 28 anni), vero direttore, attento ai minimi particolari; la seconda, come editorialista capace di cogliere da elementi apparentemente insignificanti spunti importanti, in grado di esporre le sue tesi in modo chiaro e supportato da cifre raccolte con grande attenzione personale, in momenti in cui la tecnologia – alla quale peraltro era ben poco avvezzo – non la faceva ancora da padrona. Un editorialista che non dimenticava però “la notizia”, come dimostrò con lo scoop sul passaggio di Fabio Capello dalla Roma alla Juventus.
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