Milano – Per il venticinquesimo anno tuttoBICI e tuttobiciweb hanno celebrato ieri sera a Milano i protagonisti di ogni età del ciclismo italiano 2019. Gli Oscar tuttoBici son stati consegnati in una serata all’ Hotel Principe di Savoia ai migliori di tutte le categorie.
A Elia Viviani il riconoscimento più importante, quello del miglior professionista dell’anno. Il campione d’Europa, che in questa stagione ha firmato 11 successi tra i quali la sua prima tappa al Tour de France, ha conquistato l’Oscar tuttoBICI per la seconda volta consecutiva. «La mia stagione -ha detto – è stata davvero positiva. Ho ottenuto risultati di qualità e sono pronto a nuove sfide: il prossimo anno, con la maglia della Cofidis, punto alle classiche e poi tra giugno e luglio vivrò le settimane più importanti, con il Tour de France e i Giochi di Tokyo. E se dovessi vincere una sola gara il prossimo anno, scelgo una delle tre prove che affronterò alle Olimpiadi” .
Accanto a lui sul palco degli Oscar sono saliti Andrea Vendrame, miglior giovane professionista, la campionessa italiana Marta Bastianelli, la campionessa mondiale ed europea della pista juniores Sofia Collinelli, il campione europeo della crono juniores Andrea Piccolo, l’emiliano Giovanni Aleotti e il bergamasco Simone Ravanelli per le categorie Under 23 ed Élite, gli allievi Francesca Barale ed Edoardo Zamperini, gli esordienti Federica Venturelli, Thomas Capra e Franco Cazzarò.
La Notte degli Oscar ha chiamato alla ribalta anche personaggi dello spettacolo che hanno particolarmente a cuore il ciclismo. Ad essere premiati con una splendida city bike Colnago sono stati la showgirl Federica Fontana e l’attore Claudio Bisio, che ha rivelato di essere nipote di Secondo Bisio, che fu gregario di Costante Girardengo. In apertura di serata, l’omaggio ai “Signori Mapei”, Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli (lui scomparso il 2 ottobre scorso, lei ieri). Li hanno ricordati con parole commosse il direttore di tuttoBICI, Pier Augusto Stagi (vicepresidente GLGS-USSI Lombardia) e il direttore del Centro Ricerche Mapei Sport, Claudio Pecci.
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