Milano – Forti critiche al Brescia Calcio, in nome della correttezza dell’informazione e del rispetto verso gli organi di stampa, ha provocato la recente decisione del club di convocare a un incontro stampa del ds Renzo Castagnini le testate ‘Giornale di Brescia’ e ‘Bresciaoggi’ escludendone le altre, che hanno denunciato il fatto. A loro sono state poi inviate dal Brescia le registrazioni dell’incontro ‘riservato’. Sul caso sono intervenuti, oltre al GLGS-USSI Lombardia, l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
“Ciò che è accaduto a Brescia è surreale – ha dichiarato il Presidente del GLGS, Pier Augusto Stagi-. Inizialmente qualcuno ha fatto riferimento ad un incontro riservato ai media partner, ma è un concetto veramente complesso da comprendere nell’ottica dei corretti rapporti tra società di calcio e testate giornalistiche”.
“Già lì – ha osservato Stagi – ci sarebbe stato un grosso peccato in termini di trasparenza e correttezza. Credo sia stato, a tutti gli effetti, un enorme pasticcio su tutta la linea, compreso il successivo invio del video alle testate escluse. Come si suol dire, la pezza è stata ancora peggio del buco. Credo che in casa Brescia Calcio manchi educazione comunicativa. Eppure non mi pare che recentemente ci siano state modifiche all’articolo 21 della Costituzione. Meglio ripassarlo”. “Quanto a Giornale di Brescia e Bresciaoggi, che hanno regolarmente presenziato nonostante questo modus operandi – ha concluso il Presidente del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi -, ritengo che sia auspicabile pretendere maggior rispetto tra testate e colleghi, anche se competitor. Mi sarei aspettato un segnale da parte loro. I giornalisti devono sempre fare squadra contro chi minaccia la libertà di stampa e il pluralismo. Il rispetto e la solidarietà, in questi casi, contano molto più di una notizia”.
“Le conferenze stampa devono essere aperte a tutti”, ha a sua volta sottolineato l’OdG della Lombardia, definendo “particolarmente grave l’episodio del Brescia Calcio”. “Il diritto di informazione – ricorda l’Ordine dei Giornalisti lombardo – riguarda tutte le questioni che hanno una rilevanza sociale, e tra queste lo sport ha un ruolo speciale. È l’occasione allora per l’Ordine dei giornalisti della Lombardia di ricordare che l’attività delle società sportive e le disposizioni dei contratti privatistici sui diritti d’autore e sull’uso degli impianti trovano comunque un limite nel diritto costituzionale, di diritto pubblico, di informazione e nel diritto di cronaca riservato ai giornalisti”.
Il Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, ha affermato: “Al Brescia Calcio probabilmente ci si sente legittimati a comportamenti che non sono conformi a un paese dove il diritto di cronaca è garantito. Ma per il sindacato di categoria, anche nello sport questo atteggiamento è irricevibile”. “L’esuberanza del patron Massimo Cellino – ha aggiunto Perucchini – questa volta è andata oltre, colpendo il diritto alla libera informazione. Un atteggiamento non degno della storia delle Rondinelle. Un vero e proprio autogol per la stessa società sportiva”. La ‘Lombarda’ chiede perciò a Cellino di “ripristinare subito il pieno diritto all’informazione e riaprire a tutte le testate l’accesso alle conferenze stampa e alla possibilità di porre domande”.
Nella foto: il ds del Brescia, Renzo Castagnini
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