Milano – Con Pilade Del Buono, scomparso all’età di 88 anni, è venuta a mancare un’altra figura storica del giornalismo sportivo e di quella fucina di innovazione giornalistica che fu negli anni ’50-60 “Il Giorno” di Gaetano Baldacci e Italo Pietra. Fratello del giornalista e scrittore Oreste Del Buono (morto nel 2003), Pilade ha trascorso la sua vita professionale a Milano (era da sempre iscritto al GLGS), ma le radici sue e della sua famiglia – una famiglia di importanti tradizioni – sono nell’isola d’Elba, a Poggio di Marciana. Figura di rilievo della storia elbana fu il nonno Pilade (a sua volta fratello di un Oreste), morto nel 1930: fu imprenditore, militare e politico, senatore del Regno d’Italia a fine ‘800.
Per entrambi i fratelli Del Buono giornalisti la carriera decollò nei primi anni ’50 con il loro trasferimento a Milano. Pilade esordì nell’agenzia “Sportinformazioni” per poi passare sotto l’ ‘ala’ di Gianni Brera nella mini-redazione del settimanale “Sport Giallo”. Eccellente sia nella scrittura che come uomo di macchina, nel 1956 Del Buono fu tra i giornalisti che misero in piedi la mitica redazione sportiva del neonato “Il Giorno”, capeggiata da Gianni Brera e della quale in tempi ravvicinati entrarono a far parte nomi come Fossati, Signori, Maletto, Pinasi, Gazzaniga, oltre a una serie di autorevoli collaboratori.
Pilade Del Buono rimase al Giorno fino al ’68, per poi passare all’Avvenire e al Corriere della Sera, e quindi partecipare nel 1974 all’avventura di un’altra nuova testata, “Il Giornale” di Montanelli, come capo della redazione sportiva. La sua ultima importante esperienza professionale fu per diversi anni la vicedirezione degli speciali del “Sole 24 Ore”.
Del Buono lascia la moglie Anna e la figlia Alessandra.
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