Milano – Come proteggere le bambine, i bambini e gli adolescenti dalle possibili insidie che si nascondo anche in un mondo positivo come quello dello sport? Di questo si parla sabato 24 novembre, alle ore 17,30, all’ Unicredit Pavilion di Milano, in piazza Gae Aulenti, nell’ambito del Festival WeWorld per i diritti delle donne e delle bambine.
Partendo dal caso dell’equitazione, mondo in cui aumentano i casi e le denunce di molestie, si farà una riflessione sulla necessità di tutelare in particolare i minori. Attraverso il racconto dell’esperienza di “Cavallo Rosa”, movimento di donne nato per denunciare casi di molestie nell’equitazione, quasi sempre taciuti, si parlerà della necessità di adottare norme attuali, sanzioni severe, punizioni esemplari e codici etici rigorosi che permettano di isolare chi rischia di inquinare il mondo dello sport.
Questi gli interventi in programma:
– “Omertà e muro di gomma: se denunciare significa perdere il lavoro” (Testimonianza di Lucilla Montanari, istruttrice).
– “Federica, la mia esperienza con il mostro. Inizia a 15 anni il viaggio nell’orrore” (testimonianza di Federica Domenegoni, amazzone).
– “Il codice di salvaguardia e protezione degli allievi adottato dalla British Horse Society: un esempio da seguire” (Alessandro Pellegrini, giornalista di settore e istruttore, British Horse Society).
– “L’importanza della formazione ‘a tutto tondo’ nel Settore Giovanile di F.C. Internazionale – esempi di progetti virtuosi” (Roberto Samaden, Direttore del Settore Giovanile di F.C Internazionale).
– “Il progetto di formazione rivolto al contrasto dell’abuso sessuale su minori all’interno del settore giovanile di FC Internazionale” (Paolo Giulini – Criminologo clinico e Presidente del CIPM).
– “Pedofilia e sport: la nullità del consenso. Se l’abusante è una figura di garanzia, la tutela della legge si estende fino a 18 anni” (Paola Pendino, magistrato).
– “Cinque proposte per una svolta antipedofilia nello sport “(Il Cavallo Rosa).
Modera Daniela Simonetti, caposervizio Sport Agenzia ANSA.
Testimonial: Filippo La Mantia.
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