Alla vigilia del mese dedicato alla donna, dopo l’Olimpiade di Parigi 2024 che ha visto due terzi delle medaglie d’oro italiane vinte da donne, e a un anno dai Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina, la Sala Alessi di Palazzo Marino ha aperto le proprie porte a una tavola rotonda di presentazione della mostra “Una vita per lo sport: volti e conquiste delle #100esperte” a cura di Fondazione Bracco col patrocinio di Comune di Milano e Fondazione Milano-Cortina 2026. L’esposizione, ad ingresso libero, sarà allestita dal 25 febbraio al 25 marzo in Corso Vittorio Emanuele all’angolo con via Agnello: sono 20 scatti del fotografo Gerald Bruneau, che ritraggono altrettante donne di sport che fanno parte del database #100esperte (a cura dell’Osservatorio di Pavia, dell’associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste, Fondazione Bracco e Rappresentanza in Italia della Commissione Europea) comprendente professioniste e accademiche di vari campi, tra cui lo sport, per agevolarne la visibilità e l’essere interpellate sui media. Tra le atlete, olimpiche e paralimpiche, immortalate da Bruneau, figurano Katia Serra e Antonella Belluti, Silvia Salis e Martina Caironi, Diana Bianchedi e Francesca Porcellato, e altre campionesse. Un’iniziativa che avrà sicuramente un sequel.
Per lanciare ufficialmente la mostra, ieri mattina nell’esclusiva location meneghina si sono avvicendati numerosi interventi moderati dalla giornalista sportiva e conduttrice Valeria Ciardiello. Il primo cittadino Beppe Sala ha fatto gli onori di casa, salutando con entusiasmo “un sogno che si avvera e coinvolgerà tutti i milanesi e le milanesi, nella prima grande città italiana ad aver ottenuto la certificazione di genere”. Al suo fianco la dott.ssa Diana Bracco: “Particolarmente significativo ospitare nel cuore di Milano la nostra mostra e un’edizione dei Giochi Olimpici invernali, a dieci anni dall’Expo che mi vide già collaborare con l’attuale sindaco Sala. L’attività agonistica è un’opportunità per maturare, migliorare, confrontarsi ed emergere attraverso merito e impegno costante.”
La già citata Bianchedi, olimpionica della scherma e Chief of strategic, planning and legacy di Fondazione Milano-Cortina 2026, ha elogiato la promozione della parità e dell’inclusione attraverso la fotografia, in vista dei Giochi olimpici invernali più gender-balanced di sempre, oltre a ricordare le numerose iniziative ed eventi in atto per la diffusione trasversale di questi valori nella nostra cultura. Portando invece il saluto del presidente Thomas Bach, la responsabile per l’uguaglianza di genere, la diversità e l’inclusione del CIO Charlotte Groppo ha ricordato i forti progressi in termini di uguaglianza di genere messi in luce dall’Olimpiade parigina, dalla cerimonia d’apertura alla chiusura con la maratona femminile, ricordando tuttavia quanta strada ci sia ancora da fare e invitando ad applicare le linee guida olimpiche sul linguaggio inclusivo ed egualitario.
Ecco dunque il momento di quantificare l’equità di genere nell’olimpismo e nel paralimpismo, con la ricerca illustrata da Monia Azzalini, responsabile del settore Diversità, Equità e Inclusione dell’Osservatorio di Pavia. Analizzando la copertura dei telegiornali durante Parigi 2024, è emerso che oltre il 90% dei servizi presenta immagini inclusive e linguaggio non sessista; si scende al 70% se si parla di linguaggio inclusivo, in più si segnala un 7% di notizie che decostruiscono esplicitamente gli stereotipi e un numero di interviste paritario tra interviste ad atlete e atleti. Quando però ci si concentra su portavoce ed esperti interpellati, il rapporto è 70-30 per gli uomini. La missione di Milano-Cortina 2026 è abbattere anche le ultime “resistenze al cambiamento” soprattutto in termini di condivisione delle voci femminili e dismissione del maschile sovraesteso.
L’ex calciatrice della Nazionale e commentatrice tecnica Katia Serra ha portato la sua testimonianza diretta: “Da un calcio dove alcuni massaggiatori allungavano le mani e i dirigenti e allenatori a volte guardavano ciò che non dovevano, oggi è un calcio che retribuisce e tutela le atlete anche grazie ad alcune battaglie che ho combattuto da sindacalista delle giocatrici. A luglio la Nazionale femminile parteciperà agli Europei in Svizzera, sarà interessante osservare come verrà raccontato e presentato rispetto all’Europeo maschile…”
“… Ammetto che un tempo era meno immediato pensare d’interpellare Flavia Pennetta per una vittoria di Sinner o Carolina Morace per il calcio maschile, ma oggi vi assicuro che è la normalità – ha poi affermato Antonino Morici, caposervizio degli sport olimpici alla Gazzetta dello Sport – e sono lieto di annunciare che stiamo preparando l’edizione-bis dell’inserto La lunga marcia dello sport femminile“.
A proposito di annunci, infine, la plurimedagliata paralimpica del salto in lungo e dei 100 metri Martina Caironi, anche lei tra le #100esperte e membro sia della Commissione Atleti del Comitato paralimpico internazionale che del Consiglio Atleti di Fondazione Milano-Cortina, ha rivelato: “Da atleta ho dato abbastanza e a breve mi ritirerò, la mia legacy ora vuol essere quella di fare tanto per le atlete di domani. Ho vissuto in prima persona quattro Olimpiadi e Paralimpiadi e la narrazione dello sport paralimpico è passata dalla notte al giorno. Continuo comunque a chiedere di menzionare esplicitamente lo sport paralimpico e non limitarsi a includerlo implicitamente in quello olimpico, e di evitare infine i toni eccessivamente commoventi soffermandosi solo sulla vita pregressa dell’atleta.”
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